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BULLISMO E CYBERBULLISMO Gli ultimi dati ISTAT (2014) pubblicati sul fenomeno del bullismo mettono in evidenza diversi aspetti molto importanti del fenomeno: poco più del 50% della popolazione tra gli 11 e i 17 anni ha subito dei comportamenti offensivi che sono più frequenti tra le ragazze e nell'età tra gli 11 e i 13 anni. Anche il cyberbullismo è più frequente tra le ragazze che tra i ragazzi. Con questi pochi dati, selezionati in un quadro più ampio fornito nel rapporto in questione, s'intende sottolineare quanto il fenomeno sia esteso, diffuso e radicato.  Per bullismo intendiamo: una serie di azioni in cui c'è una  sistematica prevaricazione  da parte di un bambino/adolescente o di un gruppo nei confronti di un coetaneo percepito come più debole, la vittima.  Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno: "uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del temp

PERCHE' PROPRIO ARTE E PSICOLOGIA?

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"In generale l'arte nasce dal desiderio di un individuo di rivelarsi all'altro. Io non credo in un'arte che non nasce da una forza, spinta dal desiderio di un essere di aprire il suo cuore. Ogni forma d'arte, di letteratura, di musica deve nascere nel sangue del nostro cuore.  L'arte è il sangue del nostro cuore." Con queste parole di Edward Munch potremmo già rispondere all'interrogativo posto: l'arte è quell'attività umana che pone l'uomo in una posizione attiva e produttiva , quindi contemporaneamente in contatto con la propria interiorità , con il proprio desiderio di mostrare qualcosa di sé  da un lato, ed il mondo esterno  (che diventa testimone del processo creativo)  dall'altro.  L' ARTE ha sempre avuto un ruolo molto importante nella vita dell'uomo, dalla preistoria ad oggi le sue funzioni si sono modificate, sono cambiate nel tempo fino ad arrivare ad una vera e propria teorizzazione dell' ARTETERA

SESSIONE INVERNALE NON TI TEMO!

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E' ufficialmente iniziato uno dei periodi più stressanti dell'anno in cui le parole d'ordine non possono che essere "Studio Matto e Disperato" , "Nottata sui libri" , "Speriamo che me la cavo" (ricordando un vecchio film).  Anche se sono dei ricordi un po' lontani, è ancora viva nella nostra memoria la scena in cui, da studentesse responsabili, realizzavamo dei programmi di studio minuziosi e quasi impossibili da rispettare. Poco prima delle vacanze natalizie, i buoni propositi ci spingevano a suddividere il materiale di studio per i giorni a disposizione. Quasi sempre arrivava Gennaio e i libri erano ancora intonsi!!! Spesso seguiva una nuova riprogrammazione e nuove strategie di adattamento alla  situazione: la data d'esame inesorabilmente si avvicinava!  Ognuno ha le proprie strategie di approccio allo studio, di gestione dell'ansia e dello stress  di fronte ad una prova universitaria. Questa descritta è solo una delle tan

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"CHRISTMAS BLUES" Una definizione chiara e semplice del fenomeno è: DEPRESSIONE NATALIZIA , che potrebbe essere generalizzata a tutti quei momenti in cui si è in vacanza o in pausa dalla solita routine. Spesso, alcune persone, con la fine dell'anno e l'arrivo di quello nuovo, possono sentirsi giù e lamentare un senso di incertezza e solitudine, ma la maggior parte delle volte questo mood è temporaneo e di entità lieve . Se sopratutto in questo momento si avverte un cambiamento dell'umore non possiamo parlare di vero e proprio episodio depressivo o sindrome depressiva (per cui servirebbero dei criteri ben precisi) ma possiamo ugualmente prenderne atto ed osservare il fenomeno come un malessere reale e concreto .  Come sempre, anche in questo caso non possiamo fare un elenco di tutti i motivi possibili per cui ciò accade: ogni persona ha i propri perché (unici) per cui vive in questo modo le festività.  Sicuramente c'è una componente culturale ch

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COLLOQUIO CLINICO Tutti possiamo immaginare, anche se non abbiamo mai varcato la soglia di una stanza dello psicologo, coma avvenga un colloquio clinico. E per certi versi, quello che il senso comune ci spinge a pensare è vero: una persona in una fase particolare di vita si trova ad aver bisogno di uno psicologo, si reca presso lo studio per raccontare della propria sofferenza. Più o meno come avviene con qualsiasi altro medico a cui portiamo un dolore fisico. A differenza delle consultazioni mediche però, lo psicologo non dà soluzioni, non conosce la formula magica in grado di risolvere una sofferenza psichica né è in grado di sfogliare un libro e restituire una diagnosi univoca per quella specifica persona!  Il colloquio clinico (e clinico definisce proprio il contesto in cui avviene) ha lo scopo di aiutare lo psicologo a capire ciò che il paziente sta portando, ad indagare meccanismi e a fare ipotesi su come si strutturino.  Lo psicologo ha l'obiettivo di ascoltare ed

TRATTO DA...

Questa riflessione è stata elaborata dopo un gruppo di psicoterapia ad orientamento dinamico: Ti spiego perché non puoi arrabbiarti e temi che davvero lo facciano gli altri Hai un po' paura che ti faccia del male quella sconosciuta che non nomini Litighi con la tua ragazza e credi che il vostro rapporto finisca qui. Non c'è riparazione ma solo rottura. Hai sognato quell'uomo in ufficio che urlava ma l'hai dimenticato Conviene non pensarci ormai è passato  Il tuo collega non è mai arrabbiato ma ha una forte gastrite e Se da bambino alzava la voce succedeva un macello. La madre non voleva un bambino cattivo. La ragazza sull'autobus si lascia toccare, non reagisce al vecchiaccio Non può contrariarlo. Una volta, anni prima, era tanto arrabbiata da buttarsi per terra "Sono tanti capricci, non avrai la merenda". La sua amica sta con uno che la maltratta Tanto gli uomini sono tutti uguali. Si ribella ma non può lasciarlo, è troppo famig

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RIABILITAZIONE COGNITIVA Innanzitutto le abilità cognitive comprendono tutti i processi attraverso i quali un individuo percepisce, registra, mantiene, recupera, manipola, usa ed esprime informazioni e sono coinvolte in qualsiasi compito che affrontiamo, dal più semplice al più complesso. La riabilitazione neuropsicologica è uno specifico settore di ricerca ed intervento delle neuroscienze che si occupa di persone con una difficoltà in una o più funzioni cognitive e/o comportamentali.   IN CHE SENSO “POTENZIARE” ? Potenziare significa dare forza, aumentare, valorizzare.  Presupposto fondamentale è quello della plasticità cerebrale, intesa come la capacità delle strutture cerebrali di effettuare una modifica strutturale e funzionale.  La ricerca ha dimostrato come l’esercizio ripetuto di specifiche abilità cognitive, come memoria, attenzione, ragionamento logico, linguaggio verbale, può in larga misura contribuire e facilitare il processo di potenziamento.